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Esisteva una antica chiesa in Scarpizzolo, con annesso cimitero, nella zona dell'attuale via XXIV Maggio. Venne ricostruita intorno al 1540 ed è stata utilizzata fino al 1893, quando fu costruita la nuova chiesa. Già nel 1789 il Vescovo Nani decretò che la chiesa venisse riedificata e trasferita in luogo più consono, ma si dovrà aspettare più di un secolo prima che la nuova chiesa venisse costruita.

La chiesa venne costruita in un anno circa, di stile moderno e dotata di un piccolo campanile, dotato di un concerto di cinque campane. I lavori terminarono nel maggio del 1894. Durante dei lavori di restauro, tuttavia, furono riportati alla luce affreschi appartenenti a un precedente edificio molto più antico della chiesa, probabilmente rinascimentale, riferentesi al castello distrutto nel 1634.

La nuova chiesa fu dotata di cinque altari: il maggiore, quello della Madonna del Rosario, l'altare del Sacro Cuore, di San Firmo e del Crocifisso. Successivamente gli altari furono ridotti a tre.

PARROCCHIA DI SAN ZENONE

 

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La chiesa ha una sola navata, a croce latina. La facciata è in stile neoclassico, con lesene sormontate da un frontone smussato. Vi sono anche due nicchie di lato alla porta d'ingresso prive di statue. L'altare maggiore e il presbiterio presentano elementi del XVIII secolo trasferiti probabilmente dalla vecchia chiesa (mensa, balaustre, gradini di marmo). Le balaustre sono in marmo di Botticino e rosso di Verona. Dello stesso periodo è la mensa con parti in marmo di Carrara, di Turi e diaspro siciliano. Al centro si trova una effige in metallo del Sacro Cuore.

Il tabernacolo è provvisto di colonnine in marmo rosso e di una cupoletta a cipolla. La pala, di autore ignoto, raffigura la Vergine Maria con il Bambino e San Zeno Vescovo.

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La chiesa ha due altari laterali. Il primo è dedicato alla Madonna del Rosario, in legno, con una statua della Vergine del XIX secolo. L'altro è dedicato al Sacro Cuore di Gesù, provvisto anch'esso di una statua del XIX secolo, mentre nella mensa vi è una statua di Cristo morto.

Lungo la navata vi sono statue di San Giuseppe, San Luigi Gonzaga, San Rocco, San Antonio da Padova. La statua di San Rocco, in gesso, è attribuita a un artista del XVI secolo e proviene con ogni probabilità dall'antica chiesa parrocchiale. Questa statua trova in una nicchia, posta nel lato sinistro della chiesa, protetta da un vetro. È dotata di tutti gli attributi dell'iconografica religiosa classica del santo: sanrocchino, bordone, piaga sulla gamba e l'inseparabile cagnolino, ed è con ogni probabilità la più antica statua presente nel territorio comunale di San Paolo.

Gli arredi sacri sono tutti del XIX e XX secolo, mentre non mancano calici, candelabri e alcuni reliquiari dei secoli XVI e XVII. Nel 1998-1999 fu ristrutturato il campanile della chiesa.

L’organo è a trasmissione meccanica e di autore anonimo realizzato probabilmente nei primi decenni del '900 con riutilizzo di materiale più antico: la chiesa è stata infatti ampliata negli anni venti del '900. È ubicato in cantoria in presbiterio.

Presenta una facciata a tricuspide formata da canne di vario materiale: la cuspide centrale (forse la facciata originale dell'organo preesistente) ha canne in lega di stagno; le due semicuspidi interne (sei canne per lato) sono in zinco e possiedono un somierino ciascuna con trasporto d'aria a vista posti dietro i piedi delle canne stesse (vedi foto); le rimanenti due semicuspidi esterne (sette canne per lato) sono finte e realizzate in legno dipinto con l'unico scopo di nascondere le retrostanti canne su somiere.

Il somiere maggiore è a vento con movimento delle stecche dei registri di tipo pneumatico; vi è poi un secondo somiere pneumatico (verosimilmente per le prime 10 canne della Viola 8' e Flauto 8'). Un terzo somiere contiene le canne del pedale con trasmissione meccanica e 10 canne in legno (principale 8') con trasmissione pneumatica.

I registri sono inseribili tramite bottoni a scorrimento verticale poste in unica fila sopra la tastiera ma curiosamente separati: a sinistra i registri violeggianti e flauti, al centro i registri di principale, tromba e tremolo.

È muto da oltre 40 anni.

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